La scuola è ricominciata – dopo la chiusura forzata e la didattica a distanza – con alcune chiare prospettive del Governo: non investimenti ma risparmio sulle assunzioni e maggiore flessibilità; apertura delle scuole indipendentemente dalle loro condizioni per rispettare i diktat di Confindustria (se no chi lavora dove lascia i figli?); mantenimento della digitalizzazione per garantire alle aziende informatiche miliardi di dati, ovvero profitto; mancanza di spazi, aule e banchi, pesante carenza di docenti mentre continua il ritardo e la confusionaria procedura nelle nomine a tempo determinato e si introduce l’“organico Covid”; il contratto nazionale insegnanti non viene rinnovato, ma si vuole introdurre un’integrazione che renda obbligatoria la D.A.D.
La fisicità e concretezza delle relazioni umane, che si nutrono dell’incontro tra le persone, sono cancellate.
Come nasce e quali funzioni ha la scuola in questa società?
Com’è cambiata negli ultimi trent’anni, a colpi di aziendalizzazione?
Cosa sta succedendo ora dentro la gestione dell’emergenza da Covid 19?
Quale senso hanno i cambiamenti che stanno introducendo?
Ne discutiamo con “Il Franti”, studenti e lavoratori per la ripresa del movimento antagonista nelle scuole e nelle università
Venerdì 6 novembre dalle 17,30 presso la Libera Collina di Castello, piazza Santa Maria in Passione