Queste pagine nascono su impulso della mobilitazione dei portuali genovesi – e dei\delle solidali – contro la compagnia navale saudita Bahri, un’eccellenza nel sistema globale dei trasporti di armi e mezzi militari.
La gestione e controllo dei flussi migratori hanno fatto assumere ad alcuni porti italiani – approdi dei viaggi di chi fugge dalla miseria e dalla guerra provocata dal colonialismo e dallo sfruttamento dei paesi occidentali – il ruolo di luoghi privilegiati di propaganda di politiche migratorie razziste e persecutorie.
Ma tutto questo ha anche l’effetto di risignificare il porto come luogo concreto del nesso guerra-razzismo. Un aspetto che lotte come quella dei portuali a Genova colgono appieno. Anche per questo l’esperienza dei blocchi della Bahri è aperta a più vaste prospettive di lotta contro la guerra e i suoi approdi “qui da noi”. Questo opuscolo vorrebbe essere un primo strumento per costruire iniziative di lotta e di blocco dell’ingranaggio della guerra su basi antimilitariste e antiautoritarie.
Genova, Ottobre 2019